I servizi di streaming musicale sono diventati un modo popolare per ascoltare i propri brani preferiti senza dover acquistare singole canzoni o album. Spotify è uno dei servizi di streaming musicale di maggior successo, con oltre 345 milioni di utenti attivi in tutto il mondo. Una delle ragioni del suo successo è il suo algoritmo, che aiuta gli utenti a scoprire nuova musica in base alle loro abitudini di ascolto. Tuttavia, ci sono state alcune accuse secondo cui Spotify avrebbe ingannato il suo algoritmo per promuovere alcuni artisti e canzoni rispetto ad altri. In questo articolo analizzeremo come funziona l’algoritmo di Spotify e se l’azienda è colpevole o meno di averlo manipolato.
Sommario
Come funziona l’algoritmo di Spotify?
L’algoritmo di Spotify utilizza una combinazione di dati dell’utente, tra cui la cronologia degli ascolti, la cronologia delle ricerche e l’attività delle playlist, per creare un’esperienza di ascolto personalizzata per ogni utente. L’algoritmo analizza questi dati per determinare quali sono i brani e gli artisti che più probabilmente piacciono all’utente e consiglia musica simile. Ecco perché le playlist “Discover Weekly” e “Daily Mix” di Spotify sono così popolari: forniscono agli utenti una selezione curata di musica che probabilmente apprezzeranno.
L’algoritmo di Spotify tiene conto anche di altri fattori, come la popolarità di un brano, il numero di volte in cui è stato aggiunto alle playlist e il numero di volte in cui è stato saltato dagli utenti. Questo aiuta l’algoritmo a determinare quali canzoni sono di tendenza e quali non interessano agli utenti.
Spotify sta manipolando il suo algoritmo?
Ci sono state alcune accuse che Spotify stia manipolando il suo algoritmo per promuovere alcuni artisti e canzoni rispetto ad altri. Un esempio è il caso del rapper Tekashi 6ix9ine. Nel 2020, Tekashi 6ix9ine ha pubblicato una nuova canzone intitolata “Gooba” dopo essere uscito di prigione. La canzone è diventata rapidamente popolare sui social media, ma inizialmente non è stata aggiunta a nessuna delle playlist popolari di Spotify, come “RapCaviar” o “New Music Friday”.
Questo ha portato alcuni a ipotizzare che Spotify stesse intenzionalmente sopprimendo la canzone a causa del passato controverso di Tekashi 6ix9ine. Tuttavia, Spotify ha negato queste accuse e ha dichiarato che la canzone non è stata aggiunta a queste playlist perché non rientrava nei criteri di inclusione. Spotify ha inoltre sottolineato che il brano è ancora disponibile sulla piattaforma e può essere scoperto attraverso altri mezzi, come la ricerca e le playlist generate dagli utenti.
Un’altra accusa di manipolazione dell’algoritmo di Spotify proviene dal musicista Vulfpeck. Nel 2014, i Vulfpeck hanno pubblicato un album intitolato “Sleepify”, composto da 10 tracce di completo silenzio. La band ha incoraggiato i fan a riprodurre l’album in streaming mentre dormivano per generare entrate dal sistema di pagamento di Spotify. L’album ha generato oltre 20.000 dollari di royalties prima che Spotify lo rimuovesse dalla piattaforma.
Dopo la rimozione dell’album, Vulfpeck ha accusato Spotify di aver manipolato il suo algoritmo per rimuovere l’album perché faceva perdere soldi all’azienda. Tuttavia, Spotify ha negato queste accuse e ha dichiarato che l’album è stato rimosso perché violava i termini di servizio dell’azienda.
Conclusione
Sebbene ci siano state accuse che Spotify stia manipolando il suo algoritmo per promuovere alcuni artisti e canzoni rispetto ad altri, non ci sono prove concrete a sostegno di queste affermazioni. L’algoritmo di Spotify è progettato per fornire agli utenti un’esperienza di ascolto personalizzata basata sulle loro preferenze e sul loro comportamento sulla piattaforma. Sebbene l’algoritmo possa favorire canzoni e artisti già popolari, si tratta di un risultato naturale del comportamento degli utenti e non di una manipolazione intenzionale da parte di Spotify.
In definitiva, l’algoritmo di Spotify è solo un pezzo del puzzle quando si tratta di scoprire musica. Spetta agli utenti esplorare nuova musica e creare le proprie playlist per trovare le canzoni e gli artisti che amano.